Gestione efficace delle criticità: strategie per il successo

Le caratteristiche dei prodotti offerti dalle banche islamiche incidono profondamente su molti aspetti relativi alla gestione, specialmente se l’attenzione viene rivolta a quelli che maggiormente si discostano dalla tradizione bancaria occidentale.

Si fa riferimento quindi agli accordi di compartecipazione agli utili e alle perdite, presenti sia sul lato dell’attivo che su quello del passivo. Un primo aspetto di potenziale criticità è il funzionamento del rapporto tra la banca e l’impresa in un contratto di mudaraba. La natura fiduciaria del contratto e l’impossibilità per la banca di collaborare all’operatività del prenditore di fondi pongono problemi di moral hazard. L’imprenditore, infatti, una volta ricevuto il prestito, puó investire in progetti piú rischiosi rispetto a quelli concordati con la banca, andando alla ricerca di profitti piú elevati. Il rischio bancario è accentuato, rispetto ad un rapporto di credito convenzionale, dalla possibilità di condivisione delle perdite.

Una possibile soluzione al problema è l’applicazione di collaterali al contratto, ma è generalmente non permessa dagli Shariah boards in quanto strumenti di trasferimento del rischio completamente a capo dell’impresa.

Gli altri strumenti disponibili per arginare il problema comportano costi molto alti, soprattutto a livello operativo. I contratti di mudaraba diventano molto complessi e difficilmente standardizzabili, contemplando di volta in volta aspetti specifici del determinato business e devono essere preceduti da un’attenta valutazione dell’investimento. Anche l’attività di monitoraggio deve essere di intensità maggiore che in un rapporto convenzionale. In particolare un problema di particolare entità sarebbe quello della determinazione degli utili dell’impresa finanziata in maniera coerente alla natura del contratto di mudaraba, in modo da evitare politiche di bilancio ed altre operazioni volte all’appiattimento dei risultati economici al fine di minimizzare il costo del finanziamento. Infine, aspetti di criticità possono emergere in sede ed in seguito alla determinazione di un particolare rapporto di suddivisione degli utili.

Problemi di moral hazard possono in realtà essere simmetricamente ritrovati anche nella relazione tra banca e depositanti in relazione ai depositi d’investimento di tipo islamico, in quanto la gestione del risparmio avviene in maniera discrezionale da parte dell’intermediario bancario.

A differenza che nel rapporto tra banca ed impresa, il rischio di azzardo morale da parte della banca è nella pratica attenuato da rischi reputazionali evidenti in caso di prolungata non distribuzione di utili dovuta ad investimenti improduttivi. In generale il rischio di moral hazard da parte delle istituzioni finanziarie può essere attenuato in sede legislativa e regolamentare imponendo standard di trasparenza e comunicazione adeguati alle esigenze di sicurezza dei depositanti.

Il punto di volta e di maggiore interesse nello studio dei depositi islamici è piuttosto quello della profittabilità degli stessi, ossia della loro competitività rispetto a quelli tradizionali remunerati da un tasso di interesse. Come già detto i depositi d’investimento sono appetibili dalla clientela soprattutto se a breve scadenza, caratteristica che li rende da una parte meno rischiosi per i risparmiatori ma dall’altra meno stabili per la banca. La risposta delle istituzione islamiche è stata quella di fornire un rendimento tendenzialmente costante e continuo nel tempo, pressochè in linea con i tassi di mercato. La mancata restituzione del capitale a scadenza è praticamente un ipotesi solamente teorica. Le banche costituiscono spesso delle riserve, con lo scopo sia di garantiere i depositanti dalle perdite, sia di appiattire le fasi del ciclo economico. La creazione di riserve di questo tipo può essere volontaria ovvero imposta dalle autorità nazionali di supervisione e controllo del mercato bancario. Un atteggiamento del genere è necessario per instaurare un clima di fiducia nei prodotti islamici, dotandoli di minore volatilità e quindi minore incertezza. Questi obiettivi sono però raggiunti sempre sotto il punto di vista operativo, mai sotto quello giuridico.